domenica 9 maggio 2010

colloqui

L'autorità Palestinese ha accettato di riprendere i colloqui di pace diretti da dove erano stati interrotti con l'uscita di Ehud Olmert dalla scena. Lo ha dichiarato il negoziatore palestinese Saib Arikat podo aver incontrato George Mitchell.
Adesso la palla è tornata a Benyamin Netanyau detto Bibi, il nostro premier.
Conto su Barak Obama più che su di lui ( come dice Uri Avnery nell'articolo che ho pubblicato poco fa...)

2 commenti:

  1. Gentile Manuela,
    Leggo sempre con molto interesse i suoi articoli su Vanity Fair. Alcuni mi hanno fatto sorridere (indimenticabile la descrizione delle sue vacanze a Jesolo ), altri mi hanno fatto sperare, altri ancora mi hanno lasciata annichilita. Desideravo esprimerle la mia stima e, se mi permette, un sentimento molto vicino all’affetto per il dolore personale che accompagna la sua vita.
    Lei pensa davvero, come Ury Avnery afferma nel suo articolo, che la maggior parte degli israeliani è favorevole alla creazione di due stati separati , anche con le concessioni che questa comporterebbe? E dall’”altra” parte, secondo lei, che cosa c’è - o ci sarà? Un vero interlocutore interessato alla realizzazione di questo progetto? O solo odio?
    Ma non voglio chiudere questo mio primo post con la parola odio. La saluto immaginandola invece in una delle sua maratone culinarie in famiglia nel suo buen retiro di Virgoletta.
    Un caro saluto
    Tiziana - Roma

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  2. cara Tiziana, vivendo qui non posso certo permettermi il lusso del pessimismo. Altrimenti vivrei nell'angoscia senza un attimo di respiro. E penso che la stragrande maggioranza degli Israeliani , anche se non lo dice apertamente, nel profondo del cuore sa che non c'è altra soluzione possibile. E dall'altra parte, quella palestinese, non c'è solo odio, c'è molto odio ,questo sì, (ma quello c'è anche da noi!) ma provocato anche dalla realtà fisica in cui spesso i palestinesi sono costretti a vivere .
    insomma alla fine le due parti sanno bene che quella dei due Stati è la migliore soluzione e che "uno Stato per due popoli" porterebbe come minimo morte e continua guerriglia interna.
    tutto molto complicato e molto semplice, molto razionale e molto emotivo....come sempre in Medio Oriente, e in più ci vogliono anche dei bravi leader ...
    e adesso vado a farmi il mio primo caffè della giornata ( molto italiano) qui a Tel Aviv, e ad aprire le finestre, che fa un gran caldo!
    grazie della stima, a presto
    Manuela Dviri

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