lunedì 10 maggio 2010

l'ora di religione

Da bambina ebrea in Italia ,ho passato tante ore nei corridoi di scuola durante le ore di religione . Ai miei tempi a Padova di musulmani non credo ce ne fossero molti , anzi non credo ce ne fossero proprio, e di protestanti o di appartenenti ad altre religioni, ancora meno. Ricondo gli sguardi dei compagni durante l'uscita, gli sguardi dei compagni al ritorno in classe, la solitudine dei corridoi, la maestra di prima elementare che mi chiedeva se potevo trovare nel mio cuore un pò d'amore per il bambin Gesù , alla vigilia di Natale . ( certo che potevo , ma no, non potevo , ero una bambina ebrea ....). Da un giorno all'altro mio padre mi cambiò di scuola.
Oggi di bambini ebrei nelle scuole italiane credo che come allora ce ne siano assai pochi , ma di musulmani o appartenenti ad altre religioni tanti di più.
Cosa fanno oggi quei bambini o ragazzi durante l'ora di religione? mi piacerebbe saperlo.
tutto questo mi è venuto in mente leggendo l'articolo di Repubblica che segue.


Ora di religione nel credito"
Gelmini esulta per la sentenza
La notizia della decisione dei giudici diffusa dal ministero di viale Trastevere. Cambia la valutazione alla vigilia degli scrutini
di SALVO INTRAVAIA
LA Religione contribuirà alla determinazione del credito scolastico. Ne dà notizia lo stesso ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che dichiara: il "Consiglio di Stato accoglie le nostre posizioni". Il ministro "accoglie con soddisfazione la notizia", in quanto i giudici amministrativi ribaltano la sentenza del Tar Lazio che la scorsa estate bloccò le ordinanze emanate dall'ex ministro, Giuseppe Fioroni, nelle quali si afferma che anche la Religione cattolica contribuisce alla dote in punti che i ragazzi raccolgono nell'ultimo triennio in vista della maturità.

Il Consiglio di stato "ha riconosciuto la legittimità - continua viale Trastevere - delle ordinanze nelle quali si stabiliva che ai fini dell'attribuzione del credito scolastico, determinato dalla media dei voti riportata dall'alunno, occorreva tener conto anche del giudizio espresso dal docente di religione". Il perché è presto detto. "Il Consiglio di Stato infatti ha stabilito che, nel caso l'alunno scelga di avvalersi di questo insegnamento, la materia diventa per lo studente obbligatoria e concorre quindi all'attribuzione del credito scolastico".

Con la sentenza numero 7076 dello scorso mese di agosto il Tar Lazio accolse i ricorsi presentati, a partire dal 2007, da alcuni studenti, supportati da diverse associazioni laiche e di confessioni religiose non cattoliche, che chiedevano appunto l'annullamento delle ordinanze ministeriali firmate da Fioroni e adottate durante gli esami di Stato del 2007 e 2008. In quell'occasione manifestò il suo dissenso la parlamentare del Pd, Paola Binetti, che adesso si prende la sua rivincita. Cosa accadrà adesso?

L'anno scolastico è agli sgoccioli e, durante gli scrutini, i Consigli di classe dovranno attribuire il credito scolastico (8 punti per la terza, 8 per la quarta e 9 per la quinta) in vista degli esami di stato. Secondo quanto comunicato dal ministero, il giudizio dei prof di Religione dovrebbe concorrere alla determinazione del credito, ma solo per chi si avvale di questo insegnamento. Coloro che non seguono le lezioni di religione, ovviamente, non avranno né giudizio né credito. Sarà nei prossimi giorni lo stesso ministero a chiarire le modalità di applicazione del provvedimento.

4 commenti:

  1. ciao Manuela,leggo semprecon interesse i tuoi articoli sul vanity fair e cosi ho deciso di leggere il tuo blog....direi che le esternazioni della Gelmini non meritano nemmeno un commento,l'ultima volta aveva dichiarato che il congedo di maternità è un PRIVILEGIO e non un diritto. Penso che avrebbe fatto meglio a dedicarsi ancora un pò di mesi a sua figlia invece di tornare ad offendere la nostra intelligenza con frasi che mi nausea persino commentare.L'Italia non ha bisogno di donne come lei(ma nemmeno come la Prestigiacomo o la Carfagna),sono persone pericolose perchè la loro stupidità sta spingendo tutti noi verso un baratro che a me fa paura. Ho appena finito di leggere "Il bambino senza nome" di Kurzem e l'orrore descritto nelle sue pagine,visto attraverso gli occhi di un bambino,mi scuote ancora.Leggere,nutrire il cervello e fare esercizio costante di memoria è l'unica cosa che salverà il genere umano.Forse.Un abbraccio. Patrizia Penna.

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  2. forse ogni tanto bisognerebbe anche un pò ribellarsi. ma a volte mi sembra che in italia sia impossible... o mi sbaglio?

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  3. La ribellione nasce nelle società affamate. L' Italia ha la pancia piena, troppo piena. E continua a piangere lacrime di coccodrillo mentre continua a rimpizarsi. C'è un opposizione salottiera che non ha nemmeno più idea di che cosa voglia dire scendere in mezzo alla gente lasciando ampi spazi a forze come la Lega Nord (che invece è presente in mezzo alla gente) e strizzando l'occhiolino alle gambe delle nostre stupide ma prosperose ministre.

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  4. Tanto tempo fa, quando l'italia era un paese più civile, più consapevole e più intelligente di quello che è diventata, un buon numero di scolari anche cattolici non faceva richiesta dell'ora di religione, non ravvisando nello stato il dovere di formarli religiosamente e non volendo, a causa della propria fede, creare differenze all'interno della classe Questi bambini, o questi ragazzi cattolici, andavano regolarmente a formare la loro cultura cristiana nelle parrochhie, di cui l'Italia è fornita ovunque.
    Dice il concordato che l'ora di religione deve essere insegnamento della religione cattolica, quindi non mi si venga a dire che si parla di tutte le religioni e di tutti i credo, e bla bla bla; perchè allora significherebbe che gli insegnanti disobbediscono al loro mandato, che peraltro viene dal vescovo ed è solo confermato dal provveditore.
    come insegnante di filosofia per molti anni, testimonio che l'ora di religione non è servita per niente a conoscere la propria fede, si parlava piuttosto di rapporti prematrimoniali, di amicizia, di amore , di aborto, di divorzio, insomma di etica sociale, di argomenti davvero delicati affidati a un insegnante scelto dalla curia....ho chiesto spesso ai miei studenti se sapevano cosa sono i precetti, cosa è un sinodo dei vescovi, cosa è la congregazione per la dottrina della fede, e ho sempre ottenuto solo occhi sgranati, per non parlare di quando(per es. spiegando KierKegaard), mi accorgevo che confondevano Abramo con Adamo....

    Ma, a parte tutto questo, è vergognoso che lo stato laico non solo mantenga l'ora dei "buoni bambini" dedicata soltanto alla confessione cattolica, ma che oltre a tutto la faccia diventare un credito formativo.Vergogna !!!
    E' vero, cara Patrizia, non abbiamo bisogno di ministri come la Gelmini, ma tutti gli altri, dove sono??? E come può un genitore davvero cristiano tollerare che suo figlio abbia dei vantaggi dall'utilizzo di un'ora dedicata alla propria fede?
    Ribellarsi si può, Manuela, ma non serve a nulla di fronte alla massa di qualunquisti che ci circonda, e i giornali non pubblicano quasi mai le miriadi di lettere che mandiamo in redazione su questo argomento .
    Un saluto.Margherita

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