mercoledì 2 giugno 2010

da un lettore di nome alberto

A Milano ho conosciuto un giovane ingegnere israeliano
Insegna lingua inglese ed italiana grauitamente a stranieri specie arabi
E' fuggito da Israele: proprio così fuggito
Dice che insegna agli arabi per sdebitarsi, perchè in Israele non si ritrova piu'
Era un ufficiale dell'esercito
Credo abbia fatto la stessa scelta di un mio amico di un tempo: Trevor
Lui sudafrifcano bianco, di origine ebraica , si iscrisse alL'African National Congress
Ripudio' la famiglia , disertò l'esercito ed aiutò i neri
So che ci vuole coraggio per fare queste scelte
O forse ce ne vuole di piu' per non farle
Ma siamo tutti stranieri: lei in Israele , io in Lombardia , tra i razzisti che parlano la mia stessa lingua e dicono di praticare la mia stessa religione
Lo sono anche quando la Chiesa si schiera con ricchi e oppirme i deboli : quella non è la mia chiesa

Siamo tutti stranieri ma soprattutto ci sentiamo ovunque a casa nostra
Ovunque troviamo un bricolo di umanità: sia nel curoe di un cosiddetto israeliano, sia di un arabo

1 commento:

  1. Si Manuela, purtroppo siamo tutti stranieri e.....a volte anche nello stesso villaggio.
    Grazie e buon lavoro
    Carlenrico

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