sabato 5 giugno 2010

sabato e moni ovadia ( che mi cita in un articolo sull'unità...) e tante altre cose ancora

un intero sabato senza tivù... che meraviglia. a volte dovrei ringraziare mio marito che mi obbliga a star tranquilla, almeno di sabato ,e a non far niente , solo di sabato, e a leggere i giornali e a giocare con i nipoti senza rispondere al telefono, solo di sabato.

e oggi siamo anche andati al mare con le gemelle ... una gran fatica , ma una meraviglia. il mare, che è lo stesso mare di gaza, era bellissimo , vicino eppure così lontano, e la nostra vita così bella e normale, in confronto alla loro. che vergogna.

finito il sabato, stasera ho visto che la sinistra ha organizzato una dimostrazione con cartelli che dicono "il governo ci sta affondando tutti" , (e dimostranti di destra gli han buttato addosso una bomba lacrimogena).qualcosa, dopotutto si sta muovendo.....
dicono alla tivù che rachel corrie è arrivata. ( forse sarebbe megliodire catturata) senza spargimento di sangue.e thank god for small mercies.

domani ho da fare per saving children e poi rivedo gad lerner e l'umberta che sono in partenza; roberto delera, amico e anche lui di vanity ,è qui anche lui con sua moglie ,e parte lunedì.insomma un bel pezzetto di vanity è qui...

e martedì si parte per virgoletta che è il più bel borgo del mondo.ci staremo una settimana.
e termino questo post un pò telegrafico con moni ovadia -

La fortezza della paranoia

L’assetto psicologico che caratterizza i leader dell’attuale governo israeliano è ben rappresentato da una sola frase che il suo ministro della difesa Ehud Barak, il soldato più decorato della storia di Israele, ha pronunciato in occasione del discorso di congratulazione agli uomini del commando che hanno bloccato la Freedom Flotilla con un massacro: ”…qui [in Medio Oriente] non c’è pietà per i deboli e non si da una seconda chance a chi non si difende”.
Eccola qui la Israele-fortezza delle vittime che ha in mente un politico con questa terribile visione. Andando di questo passo forse potrebbe proporre di istituire una Rupe Tarpea per i deboli come i refusnik, i soldati e gli ufficiali renitenti che sono pronti a dare la vita per il loro paese ma non sono disposti a massacrare civili a casa d’altri, o come lo scrittore Amos Oz perché sostiene che l’uso della forza è lecito solo a scopi puramente difensivi e non per colonizzare e schiacciare militarmente un intero popolo, o come Manuela Dviri scrittrice israeliana che ha perso un figlio in Libano per queste parole: ”dopo tutto quell’assedio (della striscia di Gaza) figlio dell’ossessione militare e politica al dio della sicurezza, ci costringe a vivere, noi stessi, in un infinito stato d’assedio, chiusi in un invisibile fortino, isolati e condannati dai popoli. Adesso dicono che bisogna spiegare al mondo le nostre ragioni…non c’è nulla da spiegare. C’è solo da fare. C’è da ritirarsi finalmente, e per sempre, dai territori. E da Gaza!”
Purtroppo queste parole non toccheranno né i cuori né le menti di questi ottusi governanti e dei loro fan acritici in Israele e nel mondo che vedono in Israele la vittima anche quando il suo esercito occupa e opprime e suoi cittadini colonizzano e rubano terre e vita ai palestinesi. A noi gente di pace e dialogo per rispondere a questa paranoia basta un nome: Itzkhak Rabin.


Moni Ovadia

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