mercoledì 13 ottobre 2010

e di nuovo, pace, con la minuscola, e centro peres

mi chiedono cosa ne pensi io, "pacifista" ( ma con la minuscola) , di tutto quello che sta succedendo ed è successo qui.hanno ragione a chiedermelo. non sono bei tempi.
questa è la mia risposta.
non è molto, ma è meglio di niente.
"faccio"saving children...e se qualcuno ci vuole aiutare...



Il progetto Saving Children nacque nel 2003. Fu allora che per la prima volta dalla morte di mio figlio Joni, soldato ventenne in servizio militare nell’esercito israeliano, cinque anni prima, e tre anni dopo la mia lotta insieme al gruppo delle “Quattro madri” per il ritiro dell’esercito israeliano dal territorio libanese, ebbi l'intuizione che c’era un altro, ulteriore, importantissimo passo avanti da fare.
Scrissi un articolo per il “Corriere della sera”, erano gli anni dell’Intifada, e raccontai di un bambino palestinese di Betlemme malato di leucemia, in cura in Israele.
Scrissi che non potevo credere che a pochi chilometri di distanza, una malattia, in Israele curabile in gran parte dei casi, potesse diventare incurabile in Palestina per mancanza di medici e ospedali specializzati, e d’altra parte diventasse troppo costosa , se curata in Israele, per il bilancio di una normale famiglia palestinese.
Sapevo che molti dei bambini palestinesi malati venivano curati in Europa o in altri Stati limitrofi, ma vista la vicinanza fisica, mi sembrava più giusto , più pratico e più teso a un futuro di pace e normale convivenza umana che la cura avvenisse proprio in Israele, il Paese “nemico”, con l’aiuto della società civile israeliana e di quella italiana, che tanto ha a cuore il destino del popolo e dei bambini Palestinesi. Sognavo di creare un progetto non solo umanitario, ma anche e soprattutto politico nel vero senso della parola, che da una parte funzionasse rapidamente e con la minore burocrazia possibile, dall’altra creasse dei legami a lungo termine tra medici palestinesi e medici israeliani, società palestinese e società israeliana, con l’aiuto del progetto complementare Medilink per il training dei medici Palestinesi in ospedali israeliani. Questo secondo progetto ci unisce al popolo Palestinese nel loro diritto all’autonomia medica grazie a medici altamente specializzati e ad adeguate strutture ospedaliere Palestinesi.

Dall’Umbria arrivò la prima risposta a quell’articolo, e subito dopo si unirono al progetto, che divenne “Saving children”, la Toscana, l’Emilia Romagna, le Marche (con un progetto di costruzione di un’ala per malattie gravi all’Ospedale Augusta Victoria di Gerusalemme est), il Lazio, il Friuli Venezia Giulia, il Piemonte e un piccolo e splendido gruppo di “Amici del Centro Peres” a Torino.
Al dipartimento di Medicina del Centro Peres fu creato un centro logistico che tra i suoi compiti ha quello di coordinare e ottenere dall’esercito israeliano i permessi d’ingresso in Israele per i genitori dei bambini e li segue nel periodo che si trovano in Israele, e il progetto negli anni è diventato molto conosciuto in Palestina dai genitori dei piccoli malati e dalla società civile in generale. E altrettanto lo è diventato in Israele.
Più di 8000 bambini sono stati così curati attraverso “Saving Children”, e mai il progetto si è fermato, neppure nei momenti più bui dei rapporti tra Israele e Palestina, Israele e Gaza.
Non c’è giorno che non mi arrivi una telefonata da Gaza o da Ramallah , e non meno da Tel Aviv e Gerusalemme , per un piccolo paziente Palestinese, e Dio solo sa come tanti riescano a trovare il mio numero di telefono.
Dopotutto io non lavoro al Centro Peres, né ci ho mai lavorato.
Faccio solo la giornalista.



Saving Children
Medicine in the Service of Peace





The Peres Center For Peace
132 Kedem street, Tel Aviv-Jaffa, 68066
Tel: 972-3-5680-639, Fax: 972-3-624-3532
E-Mail: Rachel Hadari ,

The "Saving Children" project was launched in 2003 in partnership with the Palestinian pediatric community in response to the needs of essential urgent child-care services that are not found in Palestine .
The project facilitates the referral of Palestinian babies and children to Israeli hospitals for complex investigations, diagnoses, and surgical procedures. The program successfully responds to such needs through thousands of consultation sessions, treatments and advanced surgeries. Typical procedures include open heart surgery, bone marrow transplantation, cochlear implantation, neurosurgery, orthopedic surgery as well as management consultation supporting the decision making process of Palestinian doctors.

The "Saving Children" project has received over 8,000 referrals to date. Of these, over 1650 have been referred for surgeries, about 5350 were referred for diagnostic procedures, management consultations and complex treatment procedures in such fields as genetics, proteomics, enzymes, neurology and neurosurgery, chemotherapy and other complex ailments. Over 500 children were referred for complex treatment such as chemotherapy and rehabilitation procedures unavailable in Palestine. About 1000 have been assessed by the project but eventually rejected by the Palestinian advisory committee, where services were available in Palestine. These patients were directed to the appropriate institution there. The majority of surgical procedures were devoted to open heart surgery, brain and neurosurgery, spine and orthopedic surgery bone marrow transplantation for children with cancer and cochlear implantation. Many of these referrals are newborns and babies where consultations and surgical procedures are not available in Palestine and often mean the only hope for survival. The youngest patient being 2 days old baby, and the oldest – 15 years.

The costs of the procedures and the complicated logistical arrangements are covered entirely by the project with no expenses accruing to the child or family. The Peres Center is dedicated to the overall management of the project. Its task involves coordination between Palestinian and Israeli medical practitioners and institutions, logistics including army entry permits to Israel, transportation, communication with parents, setting hospital appointments, negotiating financial arrangements with hospitals, assuring follow-ups and medical reporting, communication with referring physicians, documenting and reporting and eventually paying the bills.

Following an initial contribution for the treatment of the first child by the Regione Umbria in 2003, Saving Children took off in a big way through the adoption of the project, first by Regione Toscana, followed by the regions of Emilia-Romagna, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Piemonte as well as by individuals and foundations from other European countries . Furthermore, the Israeli society contributes its share through discounting the cost of hospital services by 30%-50% off the Ministry of Health published tariff for Israeli patients.

The total financial value of services afforded by the project to-date is over €18,000,000 close to 50% of which has been contributed by the participating Israeli hospitals. Of this balance – over €7,000,000 were donated by the participating Italian regions, while about €2,000,000 were donated by a number of European and American foundations, institutions and individuals.

Saving Children does not merely reduce morbidity and mortality rates of Palestinian children, but its contribution to reconciliation between both civil societies – Israeli and Palestinian is most prominent. There is very little more emotive or appreciated cause than the saving of the life of a child, thus touching the life of an entire extended family.

5 commenti:

  1. grazie per la descrizione di quello che stai facendo, insieme a tante persone di buona volontà, per i bambini malati della Palestina.
    Questa è la dimostrazione che nonostante per la maggior parte sui giornali viene messo in rilievo solo il negativo esistono situazioni in cui viene in luce che c'è anche tanto bene: non fa clamore, non si vanta non guarda alla nazionalità nè alla religione: io lo chiamo amore per il prossimo.
    Non sei solo una semplice giornalista, sei una che usa il suo talento nel modo più ...e qui non riesco prprio a trovare le parole giuste!!
    Coraggio e avanti!

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  2. ciao, sono ale quello di Montelungo.ci siamo conosciuti in trattoria!
    senti, appena vieni in Lunigiana vorrei parlarti, mi è venuta in mente una idea (folle ma coraggiosa)per utilizzare al meglio quell'antico ospitale in lunigiana e che coinvolge Saving Children, mi "frullava" in testa già da subito ma ora è presto, bisogna che ne parliamo...un saluto dai monti

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  3. domani sono a virgoletta, chiamami che io facilmente mi dimentico....

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  4. ciao manuela.
    io leggendo di te e della tua attività sul vanity mi sono ritrovata a scoprire un'altra associazione, perchè i nomi erano simili: save the children.
    pensavo di aver trovato l'associazione giusta ma mi sbagliavo.
    l'intento è comunque lodevole ma a me, visto il grande interesse per quel che scrivi e vivi, interessava di più la tua associazione.
    solo che è difficile reperire informazioni su internet e non ho trovato un sito dove scoprire come sostenervi.
    come si può fare?
    arriverà un sito dedicato che si possa sfruttare?
    per ora sostengo la mia associazione, l'ail nella mia comunità a vercelli e save the children che mi permette di fare regali solidali per le mie occasioni da festeggiare.
    come faccio per sostenere saving children?
    per adesso ho trovato solo questo:
    http://www.scuolavolontariato.com/index.php?method=section&action=zoom&id=139

    s.

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  5. si tratta di saving children del Peres Center for Peace

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