sabato 9 ottobre 2010

marcello (uscito su gq)

Mi sono addormentata guardando uno di quei cretini film americani pieni di pompati e palestrati e mi sono svegliata, chissà perché, con una grande nostalgia di Marcello Mastroianni.
Ho continuato a sognarmelo a occhi aperti, il giorno dopo, appena scesa dal volo da Tel Aviv e poi sudando su un treno da Milano a Parma, che era, a dir poco, bollente (si era rotta l’aria condizionata).
Lui di certo non avrebbe sudato, o forse non sarebbe salito tout court su quel treno, mi son detta amaramente. Chissà. Dopotutto era di un’altra generazione. Aveva l’età di mia madre.
Non era bellissimo, il grande Marcello, come muscoli non mi sembrava un granché, ma quando ti guardava con quei grandi occhi liquidi scuri da cucciolo sperduto e ti parlava con la sua voce modulata, leggermente nasale, non c’era donna al mondo che non sarebbe caduta ai suoi piedi, e sue furono, infatti, le donne più desiderate e le più belle del mondo.
Forse non era neanche un grande attore, in fondo era sempre lui e solo lui, sapeva recitare bene solo stesso, ma quello bastava. Era ironico, intelligente, consapevole, pigro, indifeso, bugiardo, distaccato, vulnerabile, sincero: era il nuovo maschio italiano.
Lo era anche nell’eleganza, molto diversa da quella della generazione precedente che portava vestito grigio, cravatta e cappello, mentre lui vestiva con disinvoltura la giacca blu e sotto la maglietta con il collo alto che da allora sarebbe diventata per sempre la “dolce vita”; in “Divorzio all’italiana”, fu la volta degli occhiali da sole Persol 469, che sarebbero poi diventati noti ovunque, come fu famosa la Triumph che guidava nella “Dolce Vita”.
Il più simile a lui, oggi, è forse George Clooney, il bel maschio con gli occhi assassini e la voce un po’ roca, che quando, alcuni giorni fa, si è presentato in tribunale a Milano come parte lesa in un processo, è stato aggredito da un’orda di femmine in calore tanto da far prendere paura al giudice.
Solo, che, ahimè, su George da tempo girano insistenti voci, malgrado le apparenze, sulle sue preferenze sessuali.
Che girano da anni anche su Richard Gere (ma io non ci credo assolutamente!), che, se da giovane era machissimo, oggi, con i suoi bei capelli bianchi candidi, gli occhiali da vista e l’aria un po’ sperduta del miope, è di un fascino che ti lascia senza parole, secondo me molto, ma molto maggiore, di quando faceva l’“American Gigolò” o “L’ufficiale Gentiluomo”. Ho avuto anche il piacere di incontrarlo ben tre (3!!!) volte e di chiacchierare con lui a lungo, e malgrado abbia un bel nasone e due occhietti niente di che, quando sorride, è come se gli si accendesse una luce negli occhi e il sole splendesse, improvvisamente, molto di più, e solo per te. Gli perdoneresti qualsiasi cosa.
Mai visto nulla di simile negli occhi di un Rambo o di uno Schwarzenegger o di un mister Muscolo unto tutto d’olio che sembra sia lì lì per esplodere. E anche i Chippendales, che secondo Brad Pitt, al bel Clooney piacciono da matti (ma io non ci credo), a me non fanno né caldo né freddo.
Mi sembra, ma son quasi sicura di sbagliarmi, che piacciano più ai maschi che a noi femmine.
O mi sbaglio?
Di certo, il bel Marcello non li avrebbe degnati di uno sguardo.

1 commento:

  1. parole sante, cara amica....altro che quei palestrati, depilati, lucidi e unti che ci vogliono propinare a desso soprattutto nelle televisioni, tutta roba per indurre nelle ragazzine una falsa percazione della virilità(e quindi anche della femminilità).
    Hai dimenticato il nostro caro Sean Connery, tanto meglio da "stagionato" che nelle sue esibizioni giovanili.....Bacioni

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